Quando saremo scheletri di soli sparsiradio-specchietti per le allodole, di civiltà lontane figli,canteranno i nostri nervi bianchi nel solstizio d’invernointorno ad un fuoco già spento, che fumai nostro,raccontando favole inaudite di uomini ladri del tempo.Sfamandoci della nostra luce ci insedieremo muti nel buio,solo, china la sera chiamando spasmi…
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