Roʼèh *

L’ovest smentisce e confermale mie riflessioni fragilicome sibilla istericain attesa di un’eclisse.Stralci di nubi si arroccanosulle mie palpebre sfinitecome antenati in attesadi essere ascoltati.* “Sibilla” in ebraico

Gòlgota *

Ci sono vene sul craniomeridiani, parallelidirezioni archetipichedi pensieri antropici.Crediamo di racchiuderemille e più mille vocima siamo solamentesottile dialogo con Dio. * “Cranio” in ebraico Nell’immagine, circuiti neuronali di un cervello umano.

Setaccio

Ludibrio dei giorniil messia mai natoillusioni folted’escatologia:striscia il coloregiallo d’autunno.Immergo le maninel codice binariodivino sterilepurezza algebricasui campi fradicidi fango e nebbia.Il setaccio dei giornisottrae umanità.

Sukkoth *

Ora che la luce evadedietro angoli assopitidi nuovo orfana d’intentie di aspettative nuove.Mi osservo nella penombradi una qualsiasi seraoltre il confine aguzzodi un crepuscolo urbano.Leggo la siccità degli occhile vene colme di parolele linee curve delle cigliatese di insonnia e fame.Con il vigore delle manim’aggrappo all’ultimo raggiosenso…

Falso zafferano

L’ultima volta quiprima dell’autunno.Falso zafferanoal posto di querce.La vita asciugai sogni fradici.

Muin *

La primavera al contrario,  ombre d’alberi allungatesulle colline attonite:vene pronte ad esplodereper accarezzare l’inverno.* “Muin” significa “Vigna” i gaelico.

Pervinca *

Nel vento arido di questi boschiche sfacciati osservano il sudattendo la sera d’anima umidae attraverso il confine celestedei miei giorni inconsapevoli.Sul mio letto di pervinca ornatopercepisco il brusio delle stelleparallasse sonoro per scoprirela distanza astratta dalla morte:è l’astrofisica dell’assoluto. * La Pervinca era considerata…

Vanità zingara

Ti desidero più di un amanteinebriante trascendenzaconcedimi di abbandonarequesto corpo di afflizione:vanità zingara.Stacca con forza la mia animadal mio costato esaustoliberala dalla gabbia insulsadei giorni cosparsi di salee poveri di vento.Distruggi la trappola ignobiledel karma dai mille nodie sollevami dal fango putridodel Malkuth appiccicosodalle…

In attesa

Viviamo di promesse e raccolti mai mietuti come sabbia sulla riva in attesa che oceano la conduca altrove. Il mio sangue è soltanto una pianta rampicante le arterie rami forti e fiori blu le vene in attesa di sbocciare.

Resa

Il crepuscolo morde luglio già alla fine dei suoi giorni passati come acqua di fiume misera di secca estiva che sfiora soltanto il greto. Sulla linea fra sole scarlatto e luna ormai dissolvente osservo selve di campanili e città – alveari di sogni – : il vecchio mondo ormai stanco. Dalle mie sinapsi interrotte da anni di sonno perduto s’alza il…