Al bordo del mondo.

L’appuntamento era fissato in una larga piazzola panoramica accanto alla strada provinciale, subito fuori città, all’apice di una bassa collina; vi si trovavano alcune panchine di legno dove era possibile sedersi ad osservare un pezzo di aperta campagna, nelle giornate di sole, ed era bello attardarsi là sopra, come se il tempo perdesse di consistenza…

Pensieri di vento (estratto di un romanzo inedito).

Forse non potrebbe essere diversamente, penso, mentre continuo a camminare nel vento gelido che mi scompiglia i capelli. Non è affatto un problema di solitudine, dico tra me, ma soltanto il rendersi conto che molte cose non si possono affatto spiegare; intuire magari, averne una percezione immediata e inspiegabile, penso, ma se si mettono in mezzo…

Ora di pranzo per una bella signora.

  Lei aveva bevuto un piccolo sorso di vino rosso dal calice, poi si era toccata leggermente le labbra con il tovagliolo, infine aveva guardato qualcosa fuori dal finestrone, in fondo alla vasta sala da pranzo. Non erano rimasti in molti nel ristorante, oltre loro soltanto due tavolate di famiglie complete di bambini e di persone anziane, dall’altra…

Le speranze di sempre.

Il gruppo dei ragazzi si era sistemato in un angolo della piazzetta, alcuni rimanevano seduti sopra i gradini davanti alla chiesa, altri erano in piedi, lì accanto. Parlavano con calma delle loro cose, scherzavano, ma pacatamente, senza urlare, mentre l’ora pomeridiana era quella in cui la luce del giorno inizia lentamente a svanire, anche se…

Il sorriso delle bambine.

Adesso stiamo tutti in silenzio mentre il motore della macchina di papà sembra il lamento monotono di un animale domato. Guardo dal finestrino le case, la campagna, gli alberi, mentre fuori continua a piovere e le gocce d’acqua scivolano giù lungo il vetro, a pochi centimetri dal mio naso. Io e mia sorella come sempre stiamo sistemate sui sedili…

Il pensiero di una mattina qualsiasi.

Stamani mi sono svegliato come ogni mattina, alla stessa ora di sempre, ritrovandomi quasi nella stessa posizione di ogni giorno. Non mi sono meravigliato, in fondo non c’era proprio nulla di cui meravigliarsi, anche perché davanti a me non avevo alcuna altra possibilità se non quella di compiere i soliti gesti usuali di ogni giorno. Muovendomi…

(Profilo n. 6). Quasi oltre le case.

Un uomo cammina per strada, si guarda attorno, indubbiamente non ha alcuna fretta, tiene le mani sprofondate dentro le tasche di un soprabito logoro, mentre nelle sue idee tutto di quella strada cittadina appare indifferente ai suoi passi. Ci sono persone che lo incrociano, alcuni lo sfiorano, qualcuno forse lo nota, vestito malmesso com’è. Un…

Per non dimenticare un amico.

In genere ci vedevamo un paio di volte la settimana. Non perché lo avessimo mai deciso, ma solo per consuetudine, perché in qualche maniera ci eravamo resi conto che andava bene in quel modo, o meglio: perché non ci saremmo mai sopportati a vicenda frequentandoci più assiduamente, e sapevamo che vederci più spesso non avrebbe avuto assolutamente…

Viaggio oscuro nella propria città.

Avevo la febbre quel giorno, e la mia faccia doveva avere un’espressione contorta mentre continuavo a ridere nervosamente senza motivo. Restavo alla fermata, in attesa, come gli altri, sicuro che tutti là attorno mi osservassero come si osserva un pazzoide. Non mi importava, neanche io sapevo che cosa stessi facendo, e neppure dove dovessi recarmi…

(Profilo n. 5). Nessuna socialità.

Era fin dalla mattina che non stavo bene. In ufficio non era capitato niente di nuovo, avevo sbrigato le solite cose come ogni giorno, avevo scambiato anche qualche parola con i colleghi, niente di speciale, i soliti apprezzamenti e le solite battute scherzose. Una volta tornato a casa con la mia macchina, avevo notato come tutte le cose fossero…