Tutto nel dettaglio.

 La giornata scorre come sempre, l’uomo ne osserva i contorni quasi senza vederli: le case, le auto che transitano lungo i viali, le persone che camminano sui marciapiedi. Pare che niente davanti a lui possa interrompere il meccanismo ordinario che lega le cose tra di loro, così si siede sopra un gradino nell’attesa che gli passi una buona idea…

Le parole che non saprei dire.

 Attraversata la massicciata della ferrovia non c’è più nulla, solo qualche fosso maleodorante con dei fitti di canne marce e dei campi  abbandonati agli sterpi e ai rovi. Soltanto camminando ancora un po’, dove uno stradello senza pretese inizia una debole salita, allora si iniziano a trovare i primi alberi di acacia e qualche pino spelacchiato…

Bisogni primari.

                      Dentro di me in questo momento non c’è niente, rifletto mentre passeggio lungo il viale cittadino a fianco di questo fiume monotono. In fondo non ci trovo nulla di male a lasciarsi scorrere dentro da questo tempo che non lascerà tracce, da questi anni che non costituiranno…

Un segreto per gli altri.

  In fondo alla strada c’è l’abitazione dei Guidi, circondata dal loro grande giardino sempre in ordine, curato, con dei cespugli di fiorellini costantemente appena sbocciati in qualsiasi periodo dell’anno. Tutto il vicinato spesso ne parla, ne tesse le lodi, certe volte perfino in presenza proprio dei Guidi, che raccolgono volentieri…

Ultima annotazione.

                        Nella stanza adiacente a questa cameretta dove mi tengono relegato, chiuso a chiave ogni volta che qualcuno di loro esce dall’appartamento per qualche commissione, sono sicuro che in questo momento stanno parlando di me, di come giorno…

Neppure un sorriso.

                        Una donna osserva un uomo sull’autobus. Ambedue stanno in piedi, con il braccio sollevato ad impugnare il sostegno. La vettura pubblica lascia sobbalzare le sospensioni scariche sulle irregolarità dell’asfalto, i viaggiatori ondeggiano…

Strumento del demonio.

           La prima volta che accadde, dottore, fu molti anni fa; ero ancora un ragazzino che non voleva studiare, mio padre era vivo, e prima dell’inizio della sua lunga malattia mi aveva trovato un lavoro, niente di speciale: andavo ad aiutare una signora in età un po’ avanzata al suo negozio di frutta e verdura…

La fine del tempo.

                        Sto fermo, soltanto mi piego per un attimo leggermente in avanti, ad osservare le mie scarpe con le stringhe ben allacciate, ed il pavimento intorno, che noto di un colore verdastro, praticamente indefinibile; poi torno a posizionarmi nella…

Due calci.

                        Il primo calcio Enrico lo aveva sferrato nel buio con tutta la forza che aveva, senza neppure pensare alle possibili conseguenze del suo gesto, ma quasi d’istinto, forse per allontanare il più possibile da sé quella minaccia, come per…

Ritratto.

                        Alla fine lei resta seduta in cucina, accarezzando come fosse il gatto la sua vecchia sciarpa di lana appoggiata alla spalliera di una delle sedie. Devo uscire, mormora tra sé; indossare la gonna, la camicetta, un soprabito, le scarpe…