L’ONESTA’ DEL MOLOCH -ovvero della beata nientitudine- 41

Se avessi sognato una roba del genere in vita, sarei corso a costituirmi, sarei volato dal primo prete che mi capitava, gli avrei abbracciato le ginocchia e tra le lacrime gli avrei gridato: ho sognato questo e questo, faccia di me ciò che vuole, mi faccia rinchiudere, uccidere, crocifiggere, impalare. Ma adesso? Adesso ormai sono morto, giudicato…

L’ONESTA’ DEL MOLOCH -ovvero della beata nientitudine- 41ultima modifica: 2011-11-15T23:00:00+01:00da arteletteratura
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