Ode di maggio

Quanta stranezza in questa
primavera

che ancora gusta d’inverno in
quei volti

cupi di morte inflitta per
condanna

d’un sistema corrotto. Tempus
fugit,

suono su temi bruni d’abbandono

nel controcanto della sera molle

mentre discendo gironi gremiti

da disperati ignari del naufragio.

Sono andato nel bosco, ieri,
senza

troppo pretendere…

Ode di maggioultima modifica: 2012-05-06T17:21:00+02:00da arteletteratura
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