IN ALBIS -14-

No, guardi, mi dispiace di doverglielo ripetere, ma non è questo il colore giusto. Rivolse queste parole alla commessa del negozio, davvero mortificato d’aver dovuto farle tirar fuori tutti quei gatti di pelouche, da quello piccolo, impiccato ad un portachiavi, a quello più grande, abbracciato al quale un bambino avrebbe potuto dormirci più comodo…

IN ALBIS -13-

Così rifletteva, fendendo la suburra grigia e gli incroci col semaforo giallo ed il mattino livido, e le ali formate da tutta quella gente misteriosamente trafelata, sui marciapiedi, ognuno aggrappato al suo invisibile binario tracciato dall’abitudine – e tutti dominati da un invisibile conto alla rovescia: ubbidiente e silenzioso, quest’esercito di…

IN ALBIS -12-

Solo lei avrebbe potuto concepire una cosa del genere. Il dottore l’aveva detto, no?non bisogna trascurare nessun sintomo, bisogna sempre stare all’erta, meglio prevenire, curare, sorvegliare, tranquillizzare. No, non stava per niente bene, era meglio che la chiamasse, che sentisse un po’ a che punto stava. Ma non vorrei disturbarla, forse dorme. Così…

IN ALBIS -11-

Quando saltò fuori dall’abitacolo, sbalzato come l’estremità di un elastico rotto, dopo aver parcheggiato, stavolta diremmo ad orecchio, toccando qua e là – i paraurti devono pure averli montati sulle macchine per qualche motivo – volò verso il luogo dell’appuntamento, un carcere, sì, il luogo in cui doveva incontrare qualcuno era un carcere…

IN ALBIS -10-

La verità è che davvero non era nemmeno in grado di preparare decentemente la colazione per i piccoli, perse un sacco di tempo e diventò ovvia preda del nervosismo, una volta configuratasi in lui l’idea dell’orrido reato che consisteva nel portare i figli in ritardo a scuola per poi, di conseguenza, giungere oltre all’orario ammissibile anche all’appuntamento…

IN ALBIS -9-

Ehi, che brava! Buongiorno, cara, hai riparato il lavandino?Questo fu il suo esordio mattutino, sottolineato da espressione di stupita meraviglia, esibita appena oltre la soglia. Ma la sua voce le giunse come da lontano: la percepì, credette, grazie ad un remoto e misterioso ascoltatore, che insegnò ad un uccello ciò che aveva sentito, e quello,…

IN ALBIS -8-

E quando arriverà il pelouche, mamma? Chiedeva la bambina, appena infilatasi nel letto, alla madre che le rimboccava le coperte.Te l’ho detto, piccola mia: non so, non lo so… arriverà, presto, vedrai, Mukil l’ha promesso, ci vorrà un poco di tempo, ma come sai, questo era un gatto che le promesse le manteneva!Sì, mamma, presto, vogliamo il pelouche…

IN ALBIS -7-

Con la parte ruvida della spugnetta, poi, fregò vigorosamente il davanzalino della finestra, le tornò una forte nausea ed un dolore acuto alle tempie, pensò: ci si dovrà anche inventare qualcosa per i bambini, non possiamo lasciarli così senza dirgli niente.Udì dei passi, nell’atrio. Erano quelli, famigliari, del marito. Entrò nel bagno con un…

IN ALBIS -6-

Arrivò il dottore. Un dottore, nient’altro che due occhi che la scrutavano, le sembrava, da lassù in cima, dall’apertura del pozzo, e che poi divennero volto, corpo e suono di parole vago e poi, infine, dottore, Perché è qua, dottore?che ci faccio sul fondo di un pozzo?da dove son caduta? Riuscì a chiedere lei, sforzandosi di allungare le braccia…

IN ALBIS -5-

Scaricati i grigi, angosciati e muti bambini all’ingresso della scuola, la madre fece ritorno a casa. Le girava la testa. S’arrampicò, sì, letteralmente s’arrampicò su tutti i gradini di quelle straordinariamente lunghe scale, aggrappata saldamente alla ringhiera. Riflettendo sulla quantità di polvere che la sua mano intanto raccoglieva, alla totale…