Nell’acqua il sangue trova nuove vie eco del dolore che invade tutto Ricordo quanto il mio sangue d’ispirazione implodesse come il cielo con la pioggia nella primavera più sacra E l’arte sapeva rendere ogni oscurità fertile il sole era il sangue bianco su sconosciuti oceani Soltanto perdendo delle morti il conto il sangue tornerà a scorrere…
Signori e signori eccomi pronta per darvi la mia bella novità: pare proprio che io, se mi guardate anche molto attentamente, paio una, ma in realtà sono due!..eh eh! Pardon, pardon, se ve lo dico solo ora, ma così sembra funzionino queste cose, che prima della fine del terzo mese, per scaramanzia sarebbe meglio di tenersele per sè certe notizie…
Non credo che conosciate il protagonista della fiaba che sto per raccontarvi, ma di sicuro avete incontrato persone come lui nella vostra vita. Si tratta di un tipo molto preciso, pignolo, ordinatissimo e mai disposto ad abbandonare una propria idea. Non che fosse cattivo, chiariamoci, ma senza dubbio era un po’ troppo fissato e puntiglioso. Accade…
Il tempo non è più dalla mia parte: il problema è che tutto si è inquinato e io ormai sono troppo stanco per combattere. Non sono più animato da quella forza che ci spingeva a trovare il luogo dove aveva inizio l’arcobaleno: la grande coda di un immaginario pavone del cielo che di noi sembrava ridere dopo averci bagnato di paura. Rammenti! era…
“Così insensata è questa vita”…troppe volte rimbomba in una camerachiusa e buia e senza finestreil grido di dolore di chi tuttoderide e corrode.Ma poi quale insulso daimon fa risuonarequesto gridoincessantemente?Chi ha il potere di deciderecosa abbia un senso e cosa no?Quale legge universale scandiscele ore con un ticchettio martellante…
Mentre per il Mediterraneo si spara, mentre linee immaginarie tracciate nel deserto saltano, mentre molti popoli arabi stanno vivendo (o almeno ci provano) il loro 1789, io leggo. Anzi rileggo. Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, un romanzo di EE Schmitt da cui fu tratto un film che non ho visto (di solito evito per evitare delusioni). Al di là…
Ecco una sintesi del mio intervento di sabato 26 marzo su PuntoRadio, durante il talkshow “Siamo in onda”. Etimologia La derivazione della parola scarpa è latina: scàlpere (incidere). Lo zampino dell’antico alto tedesco, comunque, c’è e si vede, perché il … Leggi l’articolo completo →
chiesa e stato. stato di necessità. Necessità fisiologicheMi accorgo che Qui, il Qui dell’Ora, è del tutto immutabile e adesso vi spiegherò da cosa mi deriva questa considerazione: continuo a ricordare, anche con dovizia di particolari, con minuzia d’acuta critica, lasciatemelo dire, tutta la mia vita d’allOra, mentre di Ora non riesco a ricordare…
