Notte…

Notte di sogno incubo afflosciato
stanco,

fisso il rumore del cielo grumoso
di caldo.

Non è il tamburo del temporale
lontano,

forse il cuore che bussa il
richiamo roco

nelle ombre cangianti del sonno
strozzato.

Fuori, un manto d’ombra schiaccia
sul vuoto

mentre io m’accorgo del doppio
accovacciato

accanto al letto che scruta le
mie membra

sudate…

Fuga minore

Sottrarsi ad occulti progetti

tepore d’un tramonto coperto

d’infamia e ignudo d’amore:

gestare compassione strappa

al comodo subire cieli di noia.

Grido qualche verso scabroso

pesato nel dissenso aguzzo.

Fanno male i volti rigati,

le anime morte, i fallimenti

delle legittimate aspettazioni.

mercoledì 7 giugno…

La foto di classe ha fornito l’espediente. Poi il vento, fastidioso e carico di pollini strappati ai tigli gonfi di profumo (una tortura per me, allergico come sono). Stare coi ragazzi, comunque, è stata l’occasione, ancora più ghiotta, perché quando l’anno è ormai volto al disio, il lato umano d’ognuno si scopre e diventa più semplice…

Crimini economici contro l’umanità



immagine dal web

Perché non chiedere a l’Aia di istituire un Tribunale Internazionale in grado di perseguire coloro che si macchiano di “Crimini economici contro l’umanità”? Nella nostra nazione siamo a questo, purtroppo, ma siamo ancora troppo pochi a rendercene conto. Sono conscio del fatto che è un utopico sogno dato che fa più notizia…

Sul confine…

Sul confine, all’estremo col
dovere

di dire usando ridotte parole

per afferrare della notte tracce

d’umido quasi materia marchiata

e graffita dall’intreccio dei
sensi,

occhi, uno sguardo giovane luce,

indagano laddove dietro spettro

la malizia descrive il proibito

d’un respiro con la mente che fila

gonfia del bello sconvolto nel
sogno…

Scritto in blu

Scritto in blu, come i pensieri
che mancano,

le paure che stramano, il bolo d’amaro

che soffoca e che sputerei con
tedio.

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Una sola moltitudine


Fernando Pessoa (immagine da Wikipedia)

Fu Bernardo Soares, Alvaro de
Campos, prima

fu mastro Caiero, dopo i due Reis
e i Search

in ricerca di sé e chi sono.
Ancora: Teira, Mora,

di nuovo Pessoa, colui della
pioggia obliqua,

la chuva stilla del cuore,
in seguito i molti sperduti

in quel di Lisbona: ricordo il
mondo prono

sull’oceano furia…

Il male immaginare (quando non è fantasia)

Ruggito roco d’immaginazione

tradita sorte di dadi gettati

sul calpestio polveroso e sozzo,

per omissione d’infamia mi spezzo

le unghie per strapparmi via dal
ventre

squame d’insensibile vivere
sommerso.

Oltre il giusto del cerchio si
ritrova

il quesito che interroga il
tranquillo

decedere del tempo.

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Essere come appesi

Essere come appesi
all’impossibile

già il titano con urli s’alza
tetro

come JHWH che cavalca le nubi

e con mano possente sbaraglia

dei filistei le torme
innumerevoli.

La poesia cos’è?

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Due poesie

Una valanga di versi. Un autentico tracimare, quello che mi succede. Dopo giorni, come un fiume in secca, oggi un torrente gonfio di primavera.
Per ora non mi preoccupo della “bellezza” di quanto scrivo e se quanto il “bene” ed il “vero” sussistano in armonia. Quello che mi preme fare è scrivere. L’azione rinvia oltre, trascende ogni costrizione categoriale…