Diari di versi (V, 1)


 L’ho capito mentre scendevo verso le docce(ci preparavamo per un falò sulla spiaggia):sono partito soltantoper poterti riabbracciareal mio ritorno. Ho sempre avuto un rapporto complicato con l’orgoglio. 

Vale riandare


 L’orrore della mia felice colpasei tu: vale riandarecoi propri passi sui passi tuoi?Fare la spola dall’uno all’altro maree traversare un oceanodi come sarebbe stato? 

È tardi


 È tardi per scrivere;è tardi per comporre versi,per dipingere sogni e illuminare speranze;è tardi per la metafisicae la critica alla ragion pura;è tardi per guardare fuori dalla finestraprati immensi e cieli annuvolati;è tardi per indignarsi, per lamentarsi, per darsi da fare. È tardi per pentirsi della strada scelta.&nbsp…

Debolezza


  Flebili sussurri come rituali cetre cullano l’aria accidiosa e viola.   Molli invano le mani tendono ad invisibili lacci, poi si abbandonano alla paradisiaca voluttà del nulla.     Fragili le gambe si flettono sotto il peso di impegni dall’identità sfuggente.     E tutto si scolora, tutto tace nell’esasperante…