Elogio della lentezza

Ho rallentato i miei tempi: in locanda, in brughiera.Il mio corpo e la mia mente hanno detto: “Basta! Lascia che il mondo se la cavi da solo, qualcun altro se ne occuperà per te.”Ed è vero: non sono indispensabile. Domani sorgerà di nuovo il sole e lo farà a prescindere da me, se da oggi non scrivessi più una sola sillaba nessun potenziale lettore…

What am I doing here now?

Alone in Covent GardenI take a walk without directionIt’s difficult to know where to goThe sky is dripping fireFrom the neon and the lights of the streetsI’m slowing down and I’m becoming coldNobody’s going to arriveNo dancing shoes and no red dress hereSomeone at the corner criesWounding his self into the evening airWhat am I doing here now…

L’apparenza non m’inganna

Così la mia vita ha bisogno di apparenza per dirsi completa. Guardare il niente e vederci dentro un posto, un tempo, qualcuno. L’apparenza non m’inganna perché è fatta di tregue, strette di mano e pacche sulle spalle a perfetti sconosciuti e tutto funziona alla perfezione. L’apparenza è sedersi attorno a un tavolo, disegnare alleanze con…

Berlinale: How are you e Ocio.

È passato qualche giorno dalla conclusione della Berlinale: i cinema di Berlino tornano alla normalità e anche io. Ho visto molti film, ne avrei potuti vedere di più, ma insomma, ho fatto una bell’immersione nel mondo luccicante della Berlinale. Qui vi racconto i due film che tra tutti preferisco, e che per questo vi consiglio. […]

Un lungo luogo freddo

La pioggia scivola tra i rami intrecciati degli ippocastani cresciuti ai due lati del viale oggi butterato di pozzanghere in cui un si specchia no per un attimo nuvole rapide ed incazzate.    Il vecchio sotto l’ombrello segue il bastardino pezzato bianco dall’altro capo di un guinzaglio elastico blu. Il vecchio circumnaviga le pozzanghere…

“Show, Don’t Tell” Ai Tempi Dei Ciliegi

“Non dirmi che la luna splende; mostrami la luce che brilla sulle schegge di vetro.” E questo, contrariamente alle apparenze, non era qualche guru americano del Creative Writing, ma (rullo di tamburi)… Anton Checov. Quel Checov: Giardino dei Ciliegi, Zio Vanja e tutto quanto. Checov scriveva…

GIOSUÈ RIZZI, GIUDIZIO E PREGIUDIZIO di Cavallo & Rizzi

Dopo il caso Vallanzasca torna alla luce un altro volto della cronaca nera italiana: GIOSUÈ RIZZI, GIUDIZIO E PREGIUDIZIO. “Nella mia vita sono stato sempre un irrequieto, un attaccabriga, la maggior parte delle volte ho litigato per prendere la parte … Leggi l’articolo completo →

L’ONESTA’ DEL MOLOCH (ovvero) Della beata nientitudine -10-

atonico. platonico ma plateale. Plateale ingiustiziaInfatti anche dove sono Qui, o forse meglio… Ora, sono solo e separato. La gente che vedo passare, o meglio, le persone che mi guardano restare mi permettono di ricostruirmi soltanto un’immagine incompleta del luogo in cui mi ritrovo. O del momento della mia vita che sto vivendo. Non so se anche…