Perfetto. (Pausa n. 5).

                       In fondo non ha poi alcuna importanza questa bramosia di comprendere, di interpretare al meglio queste giornate e anche tutta questa stagione. Non importa affatto essere o sentirsi all’altezza di questi momenti, riflette Corrado mentre rientra…

Frequentazione insana.

 Non ci vuole molto, è sufficiente costeggiare tutto il marciapiede lungo la strada principale, poi girare a destra, fingere di entrare in quel caffè che rimane proprio all’angolo, e invece proseguire per altri trenta metri circa, fino ad arrivare al portone perennemente aperto di quel condominio. Così fa il signor Effe, più o meno tre volte…

Pensieri consueti.

            Lui muove la testa per seguire con gli occhi qualcosa fuori dalla finestra, lei lo osserva senza interesse ma come replicando una volta di più una propria abitudine. Il giardino davanti alla casa è soltanto una striscia di cemento recintata da una ringhiera di ferro, al cui interno vivacchiano alcune…

Compiutezza.

                        La stanza è la stessa di sempre, Corrado ancora sdraiato continua ad osservare le piccole crepe che con il tempo si sono formate in mezzo all’intonaco, imbruttendo ancora di più il già orrendo bianco ingiallito della tempera vecchia…

In un silenzio ventoso

Siamo arrivati, aveva detto Fiorenzo spengendo il motore dell’automobile. Dorina si era guardata attorno, aveva lasciato una pausa, quasi come a togliersi per un attimo da dentro alle orecchie il rumore delle ruote che avevano a lungo sbattuto sul fondo sconnesso di quel viottolo sassoso, quindi, assaporato brevemente il silenzio di quel luogo quasi…

La misurazione dei componenti

La donna aveva guidato nel traffico con la sua utilitaria, poi rallentando aveva accostato con la vettura al marciapiede di destra, proprio dove, in mezzo ad altre persone, aveva intravisto chi la stava aspettando. Si era fermata, aveva dato un leggero colpo sul clacson, aveva lasciato che in diversi si voltassero verso di lei. Per quel giorno aveva…

La fine della favola

Che senso ha cercare di spiegarti quello che provo? diceva lui sottovoce, senza neppure guardarla. Il bicchiere oscillava leggermente dentro la sua mano, la posizione del suo corpo mezzo disteso sul divano davanti al camino che fiammeggiava sembrava un’immagine di decadenza, come una figura statica dentro a un dipinto, senza rimandi, quasi l’interpretazione…